Ricorso collettivo al TAR Lazio avverso il D.P.C.M. 03/12/2020 - Omesso e/o errato bilanciamento tra il diritto fondamentale alla salute della collettività e tutti gli altri diritti inviolabili, parimenti riconosciuti e tutelati dalla costituzione.

pubblicato 6 dic 2020, 09:47 da Nicola Massafra   [ aggiornato in data 7 dic 2020, 00:25 ]

Con il DPCM del 03/11/2020 è stato esteso a livello nazionale il provvedimento della Regione Lazio relativo all’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto e sono state altresì disposte importanti limitazioni dei diritti costituzionali tra cui la libertà di circolazione (art. 16 Cost.), ma anche la libertà di riunione (art. 17 Cost.), la libertà religiosa (art. 19 Cost.), il diritto/dovere all’istruzione (art. 34 Cost.) la libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.) e la libertà personale di movimento (art. 13 Cost.).
I provvedimenti restrittivi del DPCM 03/11/2020 sono stati sostanzialmente confermati, con alcune modifiche, dal DPCM 03/12/2020.

Questo Studio Legale aveva predisposto e notificato un ricorso avverso il DPCM 03/11/2020 per conto di un proprio assistito ed è stato successivamente contattato da numerosi cittadini desiderosi di impugnare detto DPCM. A tal fine è stato predisposto un atto di intervento per tutti coloro che hanno inteso aderire al ricorso.
Il giorno 02/12/2020 si è tenuta l’udienza cautelare del ricorso R.G. 9321/2020  e con ordinanza del 04/12/2020 il TAR, pur rigettando la richiesta cautelare, anche in ragione del nuovo DPCM 03/12/2020,  ha evidenziato temi di approfondimento che fanno ben sperare per la prossima udienza di merito che lo stesso TAR ritiene necessaria per verificare ed approfondire i temi tutti sollevati nel ricorso. In particolare poi il TAR ha ritenuto che l’eccezione di illegittimità del DPCM impugnato, in quanto espressione di un potere inesistente, deve essere approfondita in sede di merito”.
Ma anche dal punto di vista scientifico il TAR si pone molti dubbi ed evidenzia come “ …  l’attuale situazione sanitaria determinata dalla diffusione del virus COVID-19 è caratterizzata, anche nell’attuale momento, da significativi margini di incertezza scientifica, riguardanti - ad esempio - le modalità di trasmissione del virus, le terapie che possono essere utilmente implementate per mantenere o ristabilire la salute dei soggetti attinti dall’infezione, gli effetti a lungo termine di quest’ultima”.  Il ricorso è oggi pendente e si procederà pertanto a richiedere la fissazione del merito ed allegare ulteriori elementi scientifici che possano dare conforto al ricorso depositato. 

Parimenti sarà introdotto un nuovo ricorso, con motivi aggiunti, al fine di impugnare anche il nuovo DPCM del 03/12/2020.
Chi volesse fornire il proprio supporto adererendo al ricorso per motivi aggiunti volti ad impugnare il nuovo DPCM del 03/12/2020 potrà farlo con le seguenti modalità:

Requisiti degli aderenti:
Essere cittadini italiani colpiti dai provvedimenti del DPCM 03/12/2020.

Costi:
Il costo del ricorso/intervento collettivo è di € 70,00 omnicomprensivo per ogni ricorrente. 
Tale contributo dovrà essere versato al momento dell’adesione. 
Anche chi ha aderito al primo ricorso R.G. 9321/2020, se intende essere inserito tra i firmatari del ricorso per motivi aggiunti, dovrà versare un nuovo contributo, trattandosi di un nuovo ricorso con ulteriori motivi e volto ad impugnare un nuovo atto.

Termine per aderire:
Il termine per impugnare il DPCM è di 60 giorni decorrenti dal 03/12/2020. Tuttavia, per ragioni organizzative, le adesioni dovranno pervenire il prima possibile.

Modalità per aderire:
Per aderire occorre inviare:
1) Copia di una ricevuta attestante il versamento del contributo di adesione;
2) Due copie della procura (pagina 5) sottoscritta di proprio pugno ed autenticata, unitamente ad un documento di identità ed al codice fiscale e (nel caso di genitori di minori anche i dati ed i documenti del minore);
3) Copia sottoscritta dell’informativa sulla privacy compilata (pagine da 3 a 4);

La documentazione dovrà essere anticipata via mail all’indirizzo info@studiomassafra.com ed inviata, in originale, con raccomandata a: Avv. Nicola Massafra Largo Ecuador n. 6 – 00198 Roma.
La stessa dovrà altresì essere portata di persona presso lo studio legale, previo appuntamento da concordare telefonicamente negli orari di funzionamento del centralino (dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00) al fine di procedere all’autentica della procura.

Modalità di pagamento:
Il pagamento potrà avvenire direttamente mediante bonifico bancario sul conto corrente tratto sulla banca Unicredit IBAN: IT39Q0200805109000004827001, intestato a Nicola Massafra, ed indicando nella causale “Intervento adesivo avverso DPCM 03-12-2020”. 

ALCUNI MOTIVI DI RICORSO:
I principali motivi di ricorso attengono alla violazione dei principi di adeguatezza e proporzionalità.
Eccesso di potere, perché il provvedimento prescrive misure restrittive, sulla base di dati inattendibili. Eccesso di potere per difetto dei presupposti e per difetto di istruttoria. Parimenti si è evidenziato il vizio di eccesso di potere sotto il profilo della illogicità e della irragionevolezza delle misure.
Con riferimento specifico al problema delle mascherine si è evidenziato il difetto di proporzionalità nella parte in cui si dispone l’obbligo delle mascherine in modo del tutto indiscriminato senza distinguere per tipologia di mascherine e senza limitarlo, nel caso in cui si trovi all'aperto, a singoli momenti in cui la presenza di un assembramento o uno stretto contatto possa, forse, giustificarlo ed imponendolo all’aperto e dunque nel luogo “aerato” per eccellenza.
Parimenti si è eccepita la violazione del principio di legalità sostanziale del generale impianto normativo a “ventaglio” della successione continua di ordinanze regionali e DPCM.
Altro vizio posto all'attenzione dei giudicante è l'omesso bilanciamento tra il diritto fondamentale alla salute della collettività e tutti gli altri diritti inviolabili, parimenti riconosciuti e tutelati dalla costituzione.